Community: Paesaggio e biodiversità

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Declinazione di Progetto Paese – Eventi e prodotti INU 2017/2018

INU Piemonte e Valle d'Aosta Qualità del paesaggio e biodiversità sono due obiettivi strategici del governo del territorio che necessita di una forte alleanza tra politiche per la natura e politiche paesaggistiche (Gambino, Peano, 2015)[1] in un quadro ancora incerto e caratterizzato da diverse criticità.

Il paesaggio appare alle diverse scale dimensione aggregativa di politiche, piani e interventi, ma si scontra con le difficoltà della stagione di pianificazione paesaggistica post-Codice (si veda le tesi del Rapporto dal Territorio 2016): una non compiuta integrazione del paesaggio nelle politiche e nella pianificazione territoriale e di settore, un’ancora carente identificazione di soggetti pubblici e privati responsabili della gestione e dell’attuazione, oltre che l’assenza di appropriate risorse finanziarie per l’attuazione. Uno degli aspetti di maggiore criticità è inoltre legato alle Intese tra Stato e Regioni per la redazione dei nuovi piani paesaggistici: da un lato, esse rappresentano un’occasione mancata in quanto si riferiscono prevalentemente alla tutela dei beni culturali e paesaggistici, mentre avrebbero potuto stabilire indirizzi e criteri più efficaci per la pianificazione e la valorizzazione del territorio; dall’altro, le Intese hanno contribuito ad allungare la “gestazione” dei pochi piani e a promuovere una visione che in alcuni casi tende ad essere “conservativa” del territorio.

Rischia di essere messo in crisi anche il ruolo dei parchi come risorsa ambientale e paesaggistica da valorizzare e gestire, con particolare attenzione alle attese delle popolazioni e delle comunità locali (IUCN Durban, 2003; Phillips, 2003)[2], nonché al loro ruolo strategico per la qualità e lo sviluppo di un territorio più vasto. L‘idea di parco sempre più invocata come potenziale motore, anche economico, di sviluppo locale necessita di una maggior attenzione politica e istituzionale e di dotazioni finanziare per non compromettere la conservazione, la valorizzazione e la gestione della natura, della biodiversità e del paesaggio.

Infine la realizzazione di reti ecologiche e paesaggistiche è stata uno degli obiettivi centrali della strategia della sostenibilità e della conservazione della biodiversità nonché di politiche per il controllo del consumo di suolo (Voghera, Negrini 2016)[3]: molte esperienze si sono infatti stratificate e evolute nel tempo e il concetto di reticolarità ha visto assumere un ruolo crescente nei processi di governo del territorio, sia a livello normativo che pianificatorio. Ciò si è verificato soprattutto nelle politiche e nella pianificazione di area vasta, con meno influenza a livello locale. Si rileva infatti, a livello locale, ancora una debole prospettiva operativa, necessaria nella direzione di uno sviluppo urbano orientato alla conservazione degli spazi naturali, della connettività ecologica e del paesaggio per cogliere e proiettare in una dimensione di cambiamento i processi legati all’identità e alla comunità (Convenzione Europea del Paesaggio, 2000). Inoltre in Italia si stanno affermando metodi diversi per lo studio della biodiversità e la valutazione dei servizi eco-sistemici, talvolta istituzionalizzati da diversi attori territoriali che possono essere anche conflittuali nello stesso territorio (DGR Piemonte, LLGRE CM Torino per es.) e che possono quindi complessificare il processo di costruzione locale della reticolarità ecologica.

Strategici per la sicurezza e la governance sostenibile dei fiumi, i contratti di fiume sono centrali per la qualità del paesaggio e la costruzione della reticolarità ecologica nei territori. L’efficacia di questo metodo di governo del territorio è oggetto di studio della Community in coordinamento con il Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume e con il costituendo Osservatorio, oltre che in sinergia con le attività INU sul manifesto per il Po.

In coerenza con questo quadro, propongo di sviluppare, con il contributo di rappresentanti delle sezioni regionali e con la collaborazione di esperti internazionali, studi e riflessioni metodologiche sulla situazione delle politiche per il paesaggio e la biodiversità nel nostro Paese a confronto con esperienze europee più mature (Paesi Bassi, Germania, Francia, Gran Bretagna).

In questo quadro nella riunione plenaria della Community del 26.1.18 abbiamo deciso di focalizzare l’attenzione sull’efficacia della pianificazione per il paesaggio attraverso analisi di casi internazionali e nazionali capaci di:

  1. evidenziare la reale operatività della pianificazione paesaggistica regionale post-Codice rispetto al piano locale e al progetto di territorio;
  2. rappresentare la feconda interazione tra politiche per la natura e per la qualità del paesaggio, capaci di produrre sviluppo e partecipazione delle comunità anche fuori dai confini del parco (cfr. parchi francesi e inglesi, attività da svolgere con la collaborazione di IUCN Italia);
  3. il confronto tra i diversi metodi e strumenti che si stanno affermando nel nostro Paese per la valorizzazione della biodiversità, anche con riferimento al dibattito sui servizi eco-sistemici e al ruolo dei contratti di fiume.

Tesi di fondo che deve emergere dai 3 fuochi tematici è che Paesaggio e Biodiversità rappresentano certamente un nuovo standard per la qualità del territorio che necessita di innovazione di metodi e strumenti per costruire strategie progettuali a geometria variabile per accomunare più territori e avviare sistemi di politiche e scenari strategici di pianificazione alle diverse scale.

A partire dal lavoro svolto in questi anni dalla Commissione Paesaggio, pubblicato nei capitoli su paesaggio, natura e biodiversità del RDT 2016, sono proposte le seguenti attività formative (con riferimento alle linee guida del CNAPPC per gli Ordini territoriali di architetti, pianificatori, paesaggistici e conservatori  di 15 ore /15 crediti): Pianificazione paesaggistica e progetto urbanistico; piani dei parchi e pianificazione urbanistica: conservazione e sviluppo nel governo del territorio;  Biodiversità e servizi ecosistemici: metodi e tecniche di valutazione a supporto della pianificazione.

In continuità sono proposti seminari di costruzione scientifica del progetto a) un seminario internazionale in tarda primavera su Paesaggio, biodiversità e resilienza con IUCN e CIVILSCAPE a Torino; b) Un seminario in giugno sul tema dei servizi eco-sistemici di discussione con ISPRA, CREA, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, istituzioni accademiche e territoriali di diverse regioni in relazione con il Progetto Life+ SAM4CP e con la delega “Nuovi standard”.

Inoltre si parteciperà ai seguenti eventi INU in calendario:

  • un convegno internazionale a Trento per il Congresso in collaborazione con CIVILSCAPE sulla pianificazione paesaggistica in Europa: modelli a confronto.

[1] Gambino R., Peano A., 2015, (eds.) Nature Policies and Landscape Policies. Nature Policies and Landscape Policies Towards an Alliance, Springer International Publishing. [2] Phillips A., 2003, “Turning Ideas On Their Head The New Paradigm for Protected Areas”, The Journal of the George Wright Society, 20(2) The George Wright Forum, Hancock, Michigan. [3] Voghera A., Negrini G., 2016. Parks and landscape: Land use plan experimentation for biodiversity. In: Hammer T., Mose I., Siegrist D.,Weixlbaumer (a cura di), 2016. Parks of the Future! Protected Areas in Europe Challenging Regional and Global Change. N. oekom, Munchen.